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lunedì 8 luglio 2013

Prodotto


Post a reti unificate (non per meriti retorici, dialettici o di stesura, ma perché questa parte di percorso appartiene alla mia sintesi e non alla mia "scissione")


"L'ignoranza è forza, 
la guerra è pace, 
la libertà è schiavitù"
                          [1984, Orwell]

Ci siamo dentro. C’è poco da negare.
L’altra sera ho visto Hunger Games.
Il film si dipana in modo molto sempliciotto e banale, secondo me.

L’idea, però.
L’idea.
L’idea è brillante quanto angosciantemente attuale.
Poi, oggi, ho incontrato questo articolo.
Anche il succitato non è che sia particolarmente lungimirante,
una superficiale sintesi di una miriade di altri approfondimenti 
(uno dei quali : link),
ma, insomma, ho incrociato anche lui.


Siamo un prodotto.

Il prodotto di una manipolazione eco-socio-culturale.
E, peggio ancora, il prodotto di noi stessi; fautori e vittime della nostra omologazione.
Sto meditando di fare un passo ulteriore nel mio piccolo e personale percorso.
Smettere di essere un cyber-prodotto plasmato e spalmato sui noti network.
E’ più dura di quanto si pensi : è tutto perfettamente concatenato.
Eliminare l’auto (e i chilometrici spostamenti), sottrarsi al commercio, togliersi dalla veste di prodotto mediatico e dal ruolo di audience…sembra impossibile.  E’ rivoluzionario, nel senso che ti trasforma completamente la routine quotidiana.
Ha un effetto collaterale che è tanto profondo, quanto verbalmente noioso.
Essere padrone di se stessi, del proprio tempo.
Riscoprire le risorse intorno.
Lo devo ai miei figli. E’ fuori dubbio!
Con loro e grazie a loro non mi è stato più possibile prendere l’auto (raramente la bicicletta).
Dopo mesi e mesi di solitudine, si sta aprendo un mondo : quello dei vicini di casa, del paese, della propria interiorità.
Può sembrare insignificante, ma si pensi a quanto perdiamo, per esempio, programmando una spesa al grande supermercato del paese Tal dei Tali raggiungibile solo con l’auto.
Di fretta si agguanta il veicolo, ci si sposta soli e stressati.
Si entra nel supermercato ed ecco che si compie l’umana plasmatrice volontà :
il marketing cromatico ipnotizza.
L’assenza di orologi in evidenza è una strategia inversa
“Non pensare al tuo tempo.
Benvenuto nel paese degli sponsor e del consumo.
Lasciati abbacinare dalle nostre luci e dai colori.
Ti condurremo dove credi di voler andare, ti faremo comprare ciò di cui credi di aver bisogno.
Benvenuto nell’oblio!”.
Non solo.
Dietro e davanti questo incantamento c’è ben altro : sfruttamento, tossicità, manipolazione…e ci siamo noi!
Il Prodotto del Prodotto!
Wow!
Intontiti, paghiamo e ci rinfiliamo in macchina, da soli, stressati, con una o più borse piene di veleno, senza aver scambiato un solo rapporto umano sano ed equilibrato (a meno che qualcuno voglia considerare tale l’atto di perfezionamento della compravendita o le dinamiche che soggiaciono al posto nella fila della cassa).
Poter contare su di sé e sulla propria comunità può assumere una connotazione inversa.
Al posto di restringere il mondo, lo allarga.
C’è gioia genuina,nel senso che possiamo decidere noi quale sfumatura pratica e/o emozionale dare ad una giornata.
Il meriggiare può mantenere il sapore di casa con la calma o la gioia di ciò che configura la Tua Parte Attiva nella Tua Vita
o assumere il gusto di un té verde marocchino
o lo slancio di libri, vestiti e risate in compagnia
o del filosofeggiare tra diverse età
o pintarsi d’antico e di interessi comuni in una sintonia cercata per mari e monti e scovata a 100 m da casa : 100 m che portano in sé diversi continenti e storie e tempi estesi.
Lo ammetto, questa dinamica dei social network è quasi più subdola, tant’è che non ne sono ancora uscita!
Si rischia pure di non avere altri punti di incontro, ma penso che anche questa difficoltà  sia solo frutto della paura di abbandonare uno dei contenitori in cui ci hanno e ci siamo ingabbiati. E poi è così difficile uscire dalla tanta agognata era spazio-temporale del protagonismo, lo è per tutti. E’ il mondo del bello facile!
Fughiamo ogni equivoco.
Non sono complottista.
Amo solo la Mia vita.
Amo decidere per me.
E amo non sentirmi vincolata o dipendente da notifiche e post.

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